AssoArtisti in audizione alla Commissioni riunite VII (Cultura, Scienza e Istruzione) e XI (Lavoro pubblico e privato) della Camera, in materia di lavoro e previdenza nel settore dello spettacolo
Roma_ 27.10.2020_ Il Recovery plan italiano preveda “un capitolo specifico per il nostro settore. Dobbiamo cercare di sopravvivere con urgentissime misure, sia emergenziali fin da subito, sia di riforma”. Così Elio Giobbi di AssoArtisti, in audizione nelle Commissioni Cultura e Trasporti alla Camera.
Per Confesercenti, in relazione al periodo critico del settore, occorre prevedere l’estensione della cassa integrazione in deroga e dei bonus per intermittenti e autonomi, non solo fino alla fine dello stato di emergenza, ma per almeno 3-6 mesi dopo, “in quanto lo spettacolo ha bisogno di programmazione e prove. Non pensiamo che quando sara’ tutto finito, magicamente si tornerà come prima”, ha detto Giobbi.
Serve poi il “riconoscimento della Naspi non inferiore almeno alla soglia di povertà stabilita dall’Istat e utilizzata nel Reddito di cittadinanza“, ha aggiunto Giobbi.
Per le imprese, secondo Assoartisti, serve l’istituzione di codici Ateco specifici per attività di spettacolo e cultura, “affinché nessuno venga più escluso” e “chiediamo che venga riformulato anche l’art.25 del decreto Rilancio (commi 4 e 5) affinché il contributo a fondo perduto alle imprese dello spettacolo abbia una base di calcolo parametrata a tutto il 2019, e non solo aprile-aprile come è stato fatto per tutti gli altri settori. Il grosso del volume d’affari nello spettacolo avviene da maggio a settembre, proprio il periodo in cui le imprese hanno perso invece anche il 90% rispetto all’anno precedente”.
Oltre l’emergenza, Assoartisti chiede la possibilità per tutti i lavoratori autonomi dello spettacolo di
potersi versare autonomamente i contributi e versarli in un’unica cassa a prescindere dai contratti; la riduzione dei requisiti minimi per la maturazione di un anno di anzianità assicurativa per tutti gli artisti riportandolo a 60 giornate come era fino al 1997, computando per la pensione anche i periodi di formazione, le prove, le preparazioni dello spettacolo; la riduzione delle giornate anche per la maturazione del diritto alla prestazione per malattia, innalzandone la retribuzione di riferimento per l’indennità con qualsiasi tipo di contratto, ma con emanazione intanto di un’urgente norma che la riconosca ai lavoratori dello spettacolo; l’estensione dell’assicurazione obbligatoria alle nuove figure professionali (autori e adattatori di testi, programmi e format teatrali, cinematografici e televisivi, direttori artistici, documentaristi, assistenti ai programmi e di studio).
Inoltre, “fondamentale diventa anche l’abbassamento al 4% dell’Iva sui prodotti video-fonografici (come già previsto per i libri ed editoria) nonché sulle scuole di musica, di teatro, di danza e di tutte le arti. Per lo spettacolo dal vivo e per gli eventi sarebbe auspicabile la stessa aliquota ma almeno uniformare al 10% tutti gli elementi della filiera, inclusa la vendita e il noleggio degli strumenti e delle attrezzature per lo spettacolo”.
Assoartisti chiede poi la sospensione dello split payment “almeno sino alla fine dello stato di emergenza e per l’annualità successiva”. E ancora, “Iva a zero laddove il committente non può detrarla, per esempio Comuni, pro loco, comitati feste, parrocchie”.
E poi: “Istituzione di una piattaforma degli eventi, semplice e snella, anche da app, già attiva in Francia ed altri Paesi, dove ad ogni evento si attribuirà un numero di protocollo, dalla festa privata al mega concerto, tutti protocollati. Da quel protocollo dovranno scaturire i nominativi degli artisti, le contribuzioni in base ai rispettivi contratti (siano essi autonomi o dipendenti o intermittenti o occasionali), i permessi per diritti d’autore e diritti connessi, i documenti fiscali relativi ai compensi. Prevedere inoltre una mappatura dei luoghi di spettacolo, anche quelli per l’arte di strada dove ogni comune mapperà location ed orari per potersi esibire. Potrà gestire anche albi o registri professionali”.
Per Assoartisti, inoltre, occorre istituire un Buono occasionale dello spettacolo per tutte le discipline artistiche, creative, di didattica o tecniche. Deve essere “semplice, snello, gestito anch’esso dalla piattaforma e con app, la cui contribuzione affluirà sempre nella stessa cassa dei lavoratori dello spettacolo e che andrà finalmente anche a regolamentare chi non trae sostentamento solo dallo spettacolo, ma che fino ad oggi poteva creare concorrenza sleale a causa del famigerato comma 188 di cui alla legge 296/2007”, ha sottolineato Giobbi.
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